http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2012/03/10/morte-di-un-poeta-sperimentatore-elio-pagliarani/
«Piove. Mercoledì. Sono a Cesena, / ospite della mia sorella sposa, / sposa da sei, da sette mesi appena. / Batte la pioggia il grigio borgo, lava / la faccia delle case senza posa, / schiuma a piè delle gronde come bava. // Tu mi sorridi e io sono triste. Forse / triste è per te la pioggia cittadina, / il nuovo amore che non ti soccorse, // il sogno che non t’avvizzì, sorella, / che guardi me con occhio che si ostina // a dirmi bella la tua vita: bella, / bella! Oh bambina, sorellina, o nuora, / o sposa, io vedo tuo marito, sento / a chi dici ora mamma, a una signora; // so che quell’uomo è il suocero dabbene che dopo il lauto pasto è sonnolento, / il babbo che ti vuole un po’ di bene» (Marino Moretti)
Elio Pagliarani all’epoca dei NovissimiDopo la morte improvvisa e inopinata di Antonio Porta nel 1989, la scomparsa di Alfredo Giuliani nel 2007 e la fine improvvida di Edoardo Sanguineti nel 2010, la figura di Elio Pagliarani era rimasta a stagliarsi, quasi ne fosse stato il nume tutelare, sullo sfondo di una stagione poetica ormai tramontata, eppure ancora in grado di insegnare molto agli scrittori e ai lirici della presente generazione. Se Giuliani aveva praticamente inventato, traendola dalle prospettive personali ancora incerte e indecise dei suoi protagonisti, una scuola di poetica e una nuova prospettiva di scrittura nata insieme alla sua antologia dei Novissimi[1], il ruolo di Pagliarani era stato singolare, in bilico com’era il suo progetto poetico tra la ricerca di una via d’uscita dalla tradizione lirica del Novecento e il simpatetico appello alle ragioni di un timbro realistico e piano nel dettato narrativo.(..)[1] L’antologia I Novissimi. Poesie per gli Anni Sessanta curata da Alfredo Giuliani fu pubblicata da Rusconi & Paolazzi di Milano nel 1961 (la ristampa successiva avvenne presso Einaudi di Torino nel 1963) e comprendeva testi poetici di Giuliani stesso, di Antonio Porta (figlio dello stesso editore dell’antologia), di Nanni Balestrini, di Edoardo Sanguineti e di Elio Pagliarani,
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