a gentile richiesta
Alla
fine degli anni 80 Pagliarani lavorò ad un videodisco di poesia con una
startup di ricerca universitaria tra Genova ed Arcavacata. Il progetto
di un Laboratorio di Poesia non
era nuovo, anzi era una pratica matura che negli anni solo Plinio De
Martis (in audio) e la rivista Videor (in video) avevano seguito
registrandone gli appuntamenti. Elio raccontava di aver pensato spesso
di imitare un eccentrico concittadino tanto fantasioso quanto
intraprendente che nell'arduo dopoguerra delle campagne s'era inventato
una fantomatica Scuola Popolare Itinerante di Agricoltura per sbarcare
il lunario. Ora che il laboratorio, ed Elio stesso, "sono diffusi come
pioggia sulla terra, divisi come un’ultima ricchezza, sono radice
ormai...", per dirla col Poeta, possiamo pensare agli aggettivi,
popolare e itinerante, che sono stati la marca del suo lavoro didattico:
e che può essere anche nostra, per continuare. Magari col digitale che
ora è lanciato oltre l'ostacolo. Sperimentare era così naturale per Elio
Pagliarani che non è facile però immaginare come si possa riprendere il
pathos dei suoi incontri in una scena distratta e dispersa che per fare ascolto avrebbe tanto bisogno invece del suo esserci .
Un insopportabile stato di distrazione insidia la poesia, ma non solo.
Fuor di metafora, Elio Pagliarani teneva insieme e rilanciava,
individuava, i nodi che ogni nuovo poeta proponeva al suo ascolto.
Faceva rete suo malgrado, per così dire, e di ciò era pienamente
consapevole: pensiamo alla grande antologia virtuale di testi che il suo
magistero dell'ascolto pubblico ha messo insieme in questi anni, ma
questo è un passaggio troppo difficile da raccogliere anche per il
possente digitale se non c'è più Pagliarani.
[Orazio Converso] http://www.alfabeta2.it/2012/04/04/sommario-del-n-18-aprile-2012/
Nessun commento:
Posta un commento