«Nell’insipienza mia dico che mi bisogna parlare»: per fare un poeta, qualche volta, basta un grande incipit (qui viene dagli Epigrammi ferraresi del 1987, rimodulati sulle prediche di Savonarola). Superbamente aforistico, Pagliarani lo è stato sempre: capriolettante – ilare o aggrondato – come un ginnasta al volteggio. Un narratore che la sa molto lunga (come il suo verso oversize, contumace a ogni gabbia di contenzione): torrenziale, non mai lutulento.
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