L’amicizia e l’insegnamento sono stati due punti di forza di Elio. E si assomigliano: in entrambi i casi è in gioco la trasmissione di un esempio, la condivisione di qualcosa che si considera importante. Elio è stato un grande amico, per quelli della sua generazione, e l’amicizia ha saputo celebrare come pochi (nelle dediche dei suoi versi, nelle umorose pagine del Pro-memoria a Liarosa sulle mitiche trattorie di Milano e Roma, Poldo e Cesaretto); ed è stato un grande pedagogo, per quelli più giovani di lui. Il suo è stato un insegnamento intransigente e generosissimo. Dal 1977 al 1988 i suoi Laboratori di Poesia sono stati fra le non molte cose vive della città dove aveva scelto di vivere: di lì sono transitati tutti gli autori maggiori delle generazioni seguenti – ciascuno dei quali se n’è poi andato per una strada diversa, tutti mantenendo viva però quella lezione. Una lezione che s’è poi riverberata sui più giovani ancora, più o meno a distanza. E che per gli scrittori di oggi, in versi e in prosa, resta una delle poche spendibili. Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, resta l’eco d’una voce che non era solo un prodigioso, terribile strumento musicale. Ma soprattutto la sferza di un carattere che «non concede smarrimenti» ( Andrea Cortellessa da alfabeta2).
sabato 26 maggio 2012
Andrea Cortellessa Vs Elio Pagliarani
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