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martedì 17 aprile 2012

[Portrait] Francesco Muzzioli


Era un maestro per forza, per la forza della trasmissione contagiosa del suo modo di fare poesia e di esprimerla, o forse meglio di esploderla (mi è capitato di dire che le sue citazioni diventano «concitazioni»). Un maestro di un moderno uso della pulsione ritmica, mai banalmente musicale, ma piena di décalages, doppi pedali, inserimenti, fratture che sottolineava lui stesso nella mimica della lettura. Un maestro, poi, di etica in poesia, per cui ogni immagine accattivante dev’essere messa in contrasto con le dure realtà, decisivo esempio quel passaggio della Ragazza Carla dove dice «è nostro ed è morale il cielo», proprio perché neppure il cielo ha da consentire evasioni.(..)[Francesco Muzzioli]

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